
E' vero, certe esperienze una volte fatte ti lasciano molti rimpianti, perché ti viene in mente che hai avuto tante occasioni di viverle, e non le hai sfruttate a causa di motivi che ora ti sembrano ridicoli, e ti dici "...sono stato proprio uno stupido".
Questa volta ho rivisto il Pelmo e la sua presenza, la sua immensa grandezza mi hanno fatto rimpiangere tutti quegli inviti rifiutati e mi sono ripromesso di non ripetere simili errori.
Eravamo circa una cinquantina a percorrere quei sentieri che si inerpicavano con dolcezza sotto la mole di questa montagna.
Il sole giocava dietro di lei e lanciava bagliori che incorniciavano le sue forme, scendevano lungo i suoi pendii, i suoi colatoi nevosi scintillavano e davano l'idea di una montagna che ti invitava.
Il cielo azzurro, faceva da sfondo a panorami mozzafiato.
L'incedere lento della comitiva mi permetteva di gustare le bellezze che circondavano il nostro

Dapprima il sentiero largo e sicuro ci ha portato sin al Rifugio Fiume, prendento per forcella Forada e tenendoci sulla sinistra ci siamo incamminati sul sentiero che attraversa tutto il ghiaione del lato ovest del Pelmo. Più che sentiero era una traccia su neve ghiacciata sempre in pendenza, il nostro incedere, era a questo punto, meno sicuro ma ben abbordabile,la necessità di attendere che gli ultimi avessero il tempo di ricompattarsi con i primi, dava a tutti il tempo di riprendere fiato e di godere del panorama. Alla fine in poco più di tre ore, compresa la sosta per ricostituire le scorte energetiche, abbiamo completato l'anello.
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