17 maggio 2010

La Chiesa e il Nucleare



Nucleare ! Da che parte stare ?

Nella Voce del 8 maggio, ho trovato allegato un opuscolo “ Energia per il futuro” nel quale vengono spiegati i motivi per cui la Chiesa sposa il ritorno al nucleare per scopi pacifici, ovvero per la produzione di energia. La prima osservazione che mi viene da fare è la seguente : “ La Chiesa, che parla per bocca del Card. R.R.Martino, Presidente emerito del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e dice che “La Santa sede è favorevole e sostiene l’uso pacifico dell’energia nucleare, mentre ne avversa l’utilizzo militare” ,a chi ha chiesto il parere ? Tutti i Cristiani sono d’accordo sulla scelta di questa soluzione ? Qui non si tratta di un dogma della fede, e non trovo corretto prendere una posizione così di parte e accumunare in questa scelta la volontà di tutti i cristiani. Il pontefice nella sua enciclica, nel brano che in questa presentazione viene citato, dice una cosa fondamentale che non ritengo sia l’avvallo al nucleare.: “ …..la libertà umana è propriamente sé stessa, solo quando risponde al fascino della tecnica con decisioni che siano frutto di responsabilità morale.”
Responsabilità morale, significa che non devo pensare solo al mio oggi, ma anche al domani dei miei figli. Che mondo posso lasciare alle generazioni future se oggi voglio costruire altre centrali nucleari, quando ancora non ho messo in sicurezza le vecchie centrali e non mi sono liberato delle scorie radioattive ?
Questo opuscolo genera confusione ed incertezza, non per le notizie in esso riportate, che possono essere forse condivise se fossimo tutti sostenitori del nucleare , ma per la menzogna nascosta nel ritenere questa l’unica via percorribile per un futuro migliore. Se solo ci impegnassimo ad utilizzare i milioni di euro necessari per la realizzazione di una centrale nucleare per finanziare anche solo al 50% i privati, che volessero installare fonti energetiche alternative ( solare elettrico e/o termico, eolico ) creare micro impianti di produzione per soddisfare le esigenze di paesi, quartieri e città ( ci sono già molte realtà di questo tipo) avremo già introdotto una discriminante sulla necessità di nuova energia. Più che voler incrementare la produzione si dovrebbe cercare di migliorare l’uso di quella che già produciamo. Se venisse sviluppato un sistema di trasporti pubblici efficiente, si ridurrebbe l’uso delle auto private per recarsi al lavoro o per portare i figli a scuola. Se le industrie eliminassero anche solo del 50% i materiali per il confezionamento dei beni da vendere, avremo un risparmio nella produzione di certe materie prime. Adottare la raccolta differenziata ed arrivare al famoso “ rifiuti zero”e riciclandoli, si ridurrebbe l’energia necessaria e si produrrebbero più posti di lavoro.
Va precisato tra l’altro che la costruzione di queste centrali produrrebbero del reddito che in minima parte ricadrebbe sulle aziende italiane in quanto, in virtù dell’accordo Italo-Francese stipulato, il 60% andrebbe alla francese Areva, la quale sta costruendo in Francia e Finlandia altre centrali di terza generazione ed ha già aumentato i tempi e i costi previsti per la realizzazione.
Nello stesso numero della Voce, avete poi inserito due articoli che sostengono la mia tesi, o viceversa io sostengo la loro, e che rendono vano quanto riportato nell’opuscolo.
Una ulteriore nota riguarda il fatto che non si capisce chi ne sia il committente. Si trovano nomi del Cardinale e di due illustri Personaggi che espongono il loro punto di vista, chiaramente di parte, e in quarta di copertina i nomi di chi ha realizzato fisicamente il libretto :ditta MAB.q che lavora anche per radio Vaticano, ed ha ottenuto le immagini dall’archivio Enel.
Che questo opuscolo, nasconda qualche cosa, mi viene confermato dal fatto che Radio Vaticana ha iniziato a fare pubblicità ad ENEL . Dal sito Pubblicitàitalia.it , si legge : “Radio Vaticana rinnova le sue trasmissioni in Fm e apre per la prima volta alla pubblicità. Il primo inserzionista è Enel: la campagna partirà il ì 6 luglio con uno spot in cinque lingue appositamente studiato per la ‘radio del Papa’, che conterà su circa 300 passaggi fino al 27 settembre. Della raccolta pubblicitaria, che sarà istituzionale e internazionale, si occuperà Mab.q, concessionaria guidata da Egidio Maggioni attiva nel campo della comunicazione e della raccolta per media cattolici.”
L’opuscolo prodotto dalla MAB.q è stato da lei distribuito a tutti gli aderenti della Federazione italiana settimanali cattolici ( FISC), ma non tutti l’hanno diffuso.
Con tali premesse e la tanto decantata volontà di “fornire un quadro completo della situazione energetica italiana e mondiale” lascia a dir poco sconcertati.

Nessun commento: