12 luglio 2007

In montagna

Ho passato qualche giorno in montagna.
Sono passato dall'estate caldo della pianura padana
al clima seminvernale del passo Tonale.
Temperatura media 12°-13°.
Nonostante tutto, abbiamo fatto belle camminate, in una natura "favolosa", in situazione climatiche non sempre favorevoli: fatica, pioggia, vento, grandine, posti incantevoli ... questi gli ingredienti.
Questa immagine vi da l'idea dell'atmosfera.
" ...cammino curvo per il peso del fardello che porto sulle spalle, gli alberi mi vengono incontro minacciosi, sembrano spettri usciti dall'Ade, cercano anime perse da riportare indietro, mi giro e vedo che non sono solo, un'ombra mi segue, passi pesanti che affondano nel fango, respiro pesante e lì che si avvicina..... chi sarà ?

Il sentiero è in leggera salita, si percorre con facilità, in fondo, si intravvede uno spiraglio di luce, un cartello bianco con freccia rossa indica che la direzione per la "città morta" (?) è a destra.
Il sentiero sale in fretta, il vento si è calmato, la senzazione è che la meta sia vicina.
Camminiamo con alla nostra sinistra una vegetazione abbastanza varia, carica di acqua della pioggia appena terminata.I pantaloni sono zuppi, i nostri scarponi in gora-tex tengono l'acqua che da fuori non entra ma non fanno uscire l'acqua che è entrata dalle gambe ed ha ormai riempito l'interno, i piedi navigano, fortunatamente la temperatura all'interno è accettabile. Dopo l'ultima curva si intravvedono i muri dei ruderi della città. Massi sovrapposti in bell'ordine, pietre angolari che danno dimensione ai resti di quelle costruzioni. Fra le pietre a terra, resti ossei, probabilmente ,vacche, che sono servite da pasto a chi, quassù, faceva qualche attività (non conosco la storia di questo posto).
Sono ormai le 14, ci fermiamo al riparo dal vento che da un po' ha iniziato a soffiare con più forza. Metto il poncio sopra un muro, fermato con una pietra per farlo asciugare, mentre mi mangio un panino e mi guardo attorno il vento con una raffica fa volare via il mio indumento, lo rincorro e fortunatamente si incaglia in un masso e lo recupero.
Scambio uno sguardo veloce con A. e senza dire molte parole ci accordiamo per ripartire, il tempo ha deciso di non migliorare.... Le nuvole si addensano sopra la nostra testa, altre goccie riprendono a scendere.
Tornare indietro sono 4 ore, andare avanti, prendere il sentiero per il Tonale Occidentale e per Val Albiolo solo circa 2 ore.
Scelta fatta, si parte...
Il vento sferzante ci spinge da dietro, la pioggia copiosa ci bagna da tutte le parti, il sentiero ben tracciato, ma stretto e ripido ed in discesa è tutt'altro che semplice, basta un piede fuori posto e rotoli giù per decine e decine di metri prima di fermarti (forse !!).
Qualche "toc...toc" sul cappuccio, puntini bianchi rimbalzano sul sentiero. I "toc toc" aumentano di numero e di intensità, si , è una bella grandinata,.... ci mancava proprio.
Finalmente svalichiamo, ora il paesaggio è conosciuto, Val Albiolo è laggiù. Non c'è che arrivarci, lentamente e progressivamente la meta si avvicina il tempo migliora, ovvero la la grandine finisce e la pioggia cala lentamente. il sentiero è una linea marron in mezzo ad un verde brillante, che si protende in avanti per poi fare una curva stretta ( tornante) e tornare in direzione opposta per raggiungere un punto più in basso. Di tanto in tanto qualche pino solitario rompe la monotonia del prato, sono piccole creature nate come per caso su quel declivio. Siamo ormai arrivati l'Ospizio è la in fondo e casa è un po' più giù.
Ci fermiamo a valle e guardiamo indietro, ripercorriamo con il pensiero la discesa fatta, siamo soddisfatti.
Non è certo la ferrata che si aspettava di fare il mio compagno di avventura, ma ne è valsa comunque la pena.

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