17 maggio 2010

Lettera inviata a LA VOCE Ferrara


A seguito di un articolo apparso sul giornale della diocesi di Ferrara, ho inviato la seguente lettera:

TURBOGAS ???

Ho ricevuto a casa il numero del Vs. settimanale “La voce” , al quale siamo abbonati come famiglia. Sono stato colpito dal titolo rosso a mezza pagina “ Turbogas: progresso e sicurezza”, e come indicato sono subito andato a pagina 3. Ho iniziato la lettura dell’articolo, dopo un po’ mi sono reso conto che più di un articolo sembrava una pubblicità ed un elogio a questo prodotto della tecnologia moderna. Le prime righe riportano indicazioni di “pro e contro” che hanno fatto si che la centrale impiegasse più di 10 anni ad essere realizzata e che ancora oggi non è ancora operativa mi hanno stimolato ad andare avanti nella lettura per vedere e conoscere oltre ai “pro” gli eventuali “contro”. Ricordo che questi ritardi sono stati causati dalle azioni giudiziarie avviate contro l’ENIPOWER per obbligarla al rispetto delle Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA 2002) rilasciate dal ministero, da Medicina Democratica, WWF e Grilli Estensi con le osservazioni inoltrate al Ministero nel 2007 e 2008.
Poche righe, una o due più giù leggo “(G.Milani)….Per l’azienda che ha guidato l’investimento, rappresenta un passaggio a modo suo storico: Ferrara rappresenta per ENIPOWER…..il raggiungimento di 5.300 MWe “ . Certo un traguardo di questa entità non l’avrebbe ottenuto se Ferrara non gli avesse regalato il sito, se non avesse sorvolato sul fatto che non siano state fatte le bonifiche del terreno promesse, se non fosse che in quella zona erano già presenti le infrastrutture necessarie :
- gasdotto della Snam per fornire 110 ton/h di metano (4 volte il consumo di una città come Ferrara)
- Disponibilità di acqua del Po ( oltre 1000 metri cubi/ora = consumo di circa 30.000 famiglie ) per il raffreddamento e la produzione di vapore. Quando il Po avrà problemi di portata d’acqua, come è successo qualche anno fa , avremo acqua nei rubinetti o verrà servita prima la centrale ? L’acqua di raffreddamento a che temperatura verrà riversata nel fiume?)
- Una centrale elettrica di distribuzione vicina come quella di Focomorto a 380KV in cui immettere l’energia prodotta che andrà a zonzo per l’Italia
- Una zona già servita da strade, ferrovia e canali navigabili.

Non dimentichiamo che inizialmente questa centrale doveva essere costruita per sostituire le vecchie centrali del nostro polo chimico, che secondo qualcuno, era affamato di energia e di vapore.
Le due vecchie centrali sono da 150 MWe complessivi, quindi perché costruirne una da 800 MW ?
Il progetto iniziale prevedeva una centrale da 400 MW, ma non sarebbe stata economicamente vantaggiosa per SEF-ENI per cui , dovendo guadagnare era meglio raddoppiare la potenza.
Si diceva che la nuova centrale avrebbe portato nuovi posti di lavoro, avrebbe permesso l’insediamento di nuove aziende nell’area del petrolchimico. Sembrava che la società Estelux avrebbe aperto un nuovo insediamento per la produzione di silicio per i pannelli solari, ma si è dissolto tutto come neve al sole. Le aziende all’interno del petrolchimico sono sufficientemente in crisi e c’è aria di abbandono da parte di alcune.
ENI con questa centrale e le altre in costruzione (RA e MN) sta realizzando il lento disimpegno dell’azienda dalla chimica (vedi Marghera, Porto Torres) e si è “buttata” , come abbiamo visto sull’energia che è più remunerativa.
Un secondo punto che ritengo sia utile chiarire è quello nel quale si dice che la società in accordo con il Comune , Provincia e Regione ha deciso, autonomamente di ridurre le emissioni utilizzando tecnologie ad alta efficienza per ridurre gli inquinanti con i bruciatori VeLoNOx ( di produzione ANSALDO mod V94-3A anno di acquisto 2002 con produzione di NOx vicini al limite tollerabile ammesso di 50 mg/Nm3 ) e che tali emissioni saranno contenute entro le 980 Tonnellate/anno di NOx, contro le 1085 previste nell’autorizzazione ministeriale . Tale scelta non è assolutamente autonoma, ma rientra nel rispetto dell’autorizzazione stessa (VIA 2002) che prevedeva tale limite dovendo SEF-ENI considerare nel computo delle emissioni anche quelle derivanti dall’obbligo del trattamento degli off gas che sono valutati attorno alle 90 ton di NOx e per questa ragione ha tardato l’inizio delle attività dovendo modificare i bruciatori delle due caldaie, addette al trattamento dei residui delle lavorazioni del petrolchimico, quelli per intenderci che vengono ora bruciati nelle “torce”.
Continuando la lettura mi viene da sorridere se penso che c’è qualcuno che crede ancora che la turbogas possa avere un ruolo propulsivo nell’attività del Polo Chimico ( vedi Estelux).
Mi auguro,invece, che le promesse di bonifica dei terreni venga effettuata e che l’impegno della Provincia nel monitoraggio della qualità dell’aria sia costante ed attento.
A proposito di aria, non dimentichiamo che Ferrara in questo modo si arricchisce di altre 1085 Tonn/anno di NOx, di una quantità ancora non definita di PM10 (polveri fini) e di altre centinaia di tonnellate di altri inquinanti (CO, CO2, SO ecc. ecc) senza contare quelli dell’inceneritore che ora è a pieno regime che ha bruciato nel 2009 , 132.000 Tonnellate di rifiuti solidi urbani ( Ferrara era stata valutata capace di conferire circa 80.000 Ton di RSU e le altre 50.000 tonnellate da dove saltano fuori ? ). Sempre a proposito di aria non abbiamo nessuna indicazione della quantità di diossina presente in zona.
Alla Provincia quindi ribadisco l’invito ad una attenta e costante vigilanza.
Una ulteriore considerazione potrebbe essere questa: ENIPOWER produce energia a basso costo sia sotto forma di vapore che rivende alle aziende del polo e anche ad Hera che con il vapore aumenta la sua rete del teleriscaldamento, sia sotto forma di energia elettrica che immette sul mercato a prezzo normale. Quindi noi ferraresi pagheremo il teleriscaldamento (dobbiamo dimenticare l’essere “geotermia”) alle tariffe che fa Hera in autonomia e senza vincoli di prezzi fissati per le materie prime come il gas. Paghiamo l’energia elettrica secondo le normali tariffe previste dall’autority e in compenso respiriamo l’aria di Ferrara, ricca di minerali, gas e polverine varie e dobbiamo essere contenti perché ENIPOWER ci ha fatto questo bel regalo tecnologico e al giovedì lasceremo le nostre auto in garage perché abbiamo sforato i limiti di giornate con alti valori di PM10.
WWIn quanto poi “..a Ferrara abbiamo avuto il coraggio di fare scelte che consentano al territorio di superare la crisi…” se queste sono le scelte ,sono abbastanza scettico.
Concordo con l’autore del servizio nelle sue ultime considerazioni.

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